mercoledì 29 luglio 2020

Lacrosse: intervista a Dominò Giancarlini

In questa puntata della serie sugli sport meno conosciuti parleremo del lacrosse. Ho per questo intervistato Dominò Giancarlini, giocatrice della squadra di Roma e della nazionale italiana.

Ciao, campionessa. Vuoi presentarti ai lettori del blog?

Ciao, mi chiamo Dominò, ho ventisette anni e sono di Roma, sono centrocampista nella Roma Leones Lacrosse. Oltre ad essere una giocatrice sono anche allenatrice del settore giovanile della mia squadra, settore però ancora in via di sviluppo.


Il lacrosse è uno sport poco conosciuto in Italia, ma anche il tuo nome non è molto comune. Da dove viene?

Il mio nome è preso da un film di 007, Dominò era una Bond girl nel film “Thunderball - operazione tuono”.

Il mio amico Luigi De Conti, esperto di cinema, sicuramente lo sapeva (e colgo l'occasione per ricordare che è uscito il suo nuovo libro Morte sul Rainier). Ma torniamo al lacrosse.

Il lacrosse è il gioco sacro dei nativi americani, una volta chiamato Baggataway. Questo gioco era un'antica forma di guerra e veniva utilizzato per risolvere le dispute tra le varie tribù indigene. Ovviamente noi giochiamo alla sua versione moderna, si gioca con una stecca alla cui estremità vi è un retino (chiamato pocket, tasca) con cui si  passa la palla (di gomma piena e pesa circa 150 grammi).  Lo scopo è quello di fare goal ovviamente. Si gioca in entrambi i casi 10 contro 10 (le regole sono cambiate prima noi donne giocavamo 12 contro 12) in un campo più grande di quello da calcio e si può giocare anche dietro la porta, come nell'hockey. La versione femminile è diversa rispetto a quella maschile e quindi ha anche regole diverse. Infatti il maschile è uno sport di contatto mentre nel lacrosse femminile il contatto fisico è minimo.

Quindi il lacrosse giocato dai maschi è un po' più rude, come l'hockey, mentre il vostro è più tecnico?

Esatto. Inoltre noi, a parte il portiere, abbiamo tutte le stecche uguali. I maschi invece per la difesa, per dire, hanno la stecca lunga 1 metro e 80 ahaha. Cambia anche la pocket cioè la tasca con cui si tiene la palla. La loro è più profonda perché c'è contatto fisico. Noi siamo più tecniche.
Non si gioca misto. O se proprio vuoi fare un allenamento si adottano le regole femminili. Noi ogni tanto ci alleniamo con i ragazzi. facciamo la parte atletica e se magari facciamo una partitella a mo' di partitella di oratorio non giochiamo con le regole maschili. Anche perché i maschi quando giocano indossano varie protezioni: casco, guanti paradenti, pettorina, gomitiere, parapalle. Noi invece obbligatorio il paradenti e se proprio vuoi mascherina per gli occhi (si chiamano goggles).

Dominò (a destra) in azione con la stecca del lacrosse.

Tu come hai conosciuto il lacrosse?

Ho conosciuto il lacrosse per caso. A 16 anni sono andata a studiare in America per fare l’anno scolastico. A settembre bisognava scegliere le varie attività extrascolastiche e io, che giocavo a pallavolo da anni, avevo scelto quello sport come attività invernale. Per la primavera invece non sapevo cosa scegliere e a un certo punto ho letto ad alta voce “lacrosse?” e un ragazzo dietro di me mi ha detto “ provalo, provalo! E’ veramente figo” e così ho messo lacrosse. E’ arrivato marzo e in America funziona così: tu scegli uno sport e loro devono comunque selezionarti facendoti fare una prova. Vado a questa prova e le allenatrici mi dicono: “Sicura di non averci mai giocato?". E’ iniziato tutto così.

Cosa ti ha fatto appassionare al lacrosse?

Amo di questo sport la sua dinamicità ma più di tutto il fatto di essere uno sport inusuale.

Ci fai un riassunto della tua carriera sportiva?

Come dicevo prima ho giocato una stagione nella squadra varsity del liceo americano che ho frequentato, poi sono tornata in Italia e avevo scritto alla squadra della mia città, perché in tutto ciò avevo fatto delle ricerche e avevo scoperto che in effetti a Roma c’era una squadra di lacrosse. Avevo 17 anni. Alla fine sino a 20 anni ho continuato pallavolo, sino a quando una sera con il mio ex fidanzato non abbiamo incontrato una giocatrice della mia attuale squadra (Roma Leones Lacrosse). Sono subito andata agli allenamenti e ora gioco con loro da ben 7 anni. Viaggio tantissimo per giocare : infatti ho giocato in un sacco di nazioni europee e non. Ho giocato in un sacco di tornei e ho conosciuto tantissimi appassionati come me di questo sport meraviglioso!! L’anno scorso ho disputato gli europei di lacrosse femminile e spero l’anno prossimo di essere selezionata per i mondiali che si giocheranno negli USA.

Dominò (la prima a sinistra) con le compagne di squadra.

Quali sono le caratteristiche per essere una valida giocatrice di lacrosse?

Credo che tutti possano giocare a lacrosse. È chiaro però che non tutti abbiamo le stesse peculiarità in cui spicchiamo di più e ognuno di noi è predisposto più per un ruolo che per un altro. Nel lacrosse i ruoli sono: portiere, difensore, centrocampista e attaccante.
Il lacrosse è uno sport di corsa quindi è molto veloce, si devono avere resistenza, velocità e agilità. Ma sono tutte caratteristiche che con una buona preparazione atletica possono essere acquisite.
i difensori devono essere molto forti fisicamente e il portiere deve essere una persona con una buona dose di coraggio perché è un ruolo che inoltre richiede molta tempra mentale.
Io gioco come centrocampista o attaccante… dipende. Per giocare a centrocampo bisogna essere molto resistenti per correre più di tutti in campo, avere delle buone skills con la stecca perché il suo ruolo è quello di far transitare la palla della difesa all'attacco (e ovviamente difende e attacca). Per giocare in attacco invece bisogna avere un buon tiro, velocità e non per ultimo tanta visione di gioco.

Ringrazio la Bond girl del lacrosse per questa intervista.
Se non le avete già lette, potrebbero interessarvi anche le precedenti puntate sugli sport strani:
15 maggio 2020: cheese-rolling, con Keavy Morgan
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