mercoledì 17 aprile 2024

Salvare gli animali: intervista a Giulia Corsini

Giulia Corsini, veterinaria di professione, ha scritto un bel libro nel quale affronta, con passione, competenza e acume da debunker, vari temi legati al mondo degli animali. Il titolo è Salvare gli animali ed è stato pubblicato nel febbraio del 2024 da Utet. Ho fatto qualche domanda a Giulia.

Giulia con la sua gatta Pratolina

Mi sembra che un leitmotiv del tuo libro sia che per “salvare gli animali” bisogna, per cominciare, conoscerli, per le cure veterinarie, ma non solo. Un approccio emotivo non appoggiato sulla conoscenza dell'animale e del contesto può avere anche effetti negativi, come nel caso di chi, con l'idea di “salvare” lo scoiattolo grigio mette in realtà a rischio lo scoiattolo rosso.

Esatto: il mio libro sottolinea l'importanza di una conoscenza approfondita, senza certo sottovalutare l’importanza dell'emozione. Voglio sottolineare che l’emozione in una qualche misura è sempre “la molla”, è cruciale tuttavia non fermarsi a questa prima spinta emotiva ma sfruttarla, piuttosto, per procedere verso un'analisi approfondita della situazione. Si può dire dunque che se l’emozione è la spinta, la ragione dà la direzione. Ciò implica riconoscere e affrontare la complessità delle situazioni in cui le nostre azioni hanno luogo, avere il coraggio di affrontare la realtà con tutte le sue difficili implicazioni, le sue scomode verità, e le sue scelte difficili, soprattutto quando queste coinvolgono dilemmi ecologici o etici, come decidere se proteggere scoiattolo rosso nativo o lo scoiattolo grigio invasore che ne minaccia la sopravvivenza.


 Uno dei casi più complessi è quello del lupo. Come conciliare la conservazione della specie con la tutela del bestiame (e anche delle persone: per quanto gli attacchi di lupi a umani siano poco probabili, non sono impossibili)?

La questione della convivenza tra lupi, bestiame e umani è una delle sfide più complesse in tema di conservazione delle specie e gestione del territorio. Le strategie di gestione spesso si basano su un equilibrio precario e, talvolta, su un compromesso imposto principalmente dalle esigenze e dalle percezioni di chi non vive al momento direttamente il problema, ovvero le popolazioni urbane, che sono la maggioranza. Per questo ho portato il punto di vista di un allevatore il cui prezioso cane è stato ucciso da un lupo.
Certo, anche  la sensibilizzazione e l'educazione delle comunità locali riguardo al comportamento dei lupi e le strategie di coesistenza pacifica sono fondamentali, ma sarebbe anche necessario rimuovere gli individui confidenti.
La crescita della popolazione dei grandi predatori e i loro crescenti movimenti verso aree più urbanizzate suggeriscono una possibile revisione delle probabilità di interazioni — e talvolta conflitti — con gli esseri umani: a seguito dell’aumento di rischi e incidenti in ambito urbano, cambierà la sensibilità e l’approccio al problema.

Giulia con il suo gatto Hopek e un coniglio

Nel libro parli anche di conservazione delle razze domestiche caratteristiche delle varie zone, anche quando sono diventate poco convenienti dal punto di vista produttivo. Ritieni che siano comunque da mantenere in esistenza? E come si può fare, se gli allevatori hanno intenzione di puntare su razze più produttive?

Sicuramente esiste un aspetto che viene già menzionato nel libro, ovvero gli sforzi di mantenere la biodiversità zootecnica e in particolare queste razze rustiche autoctone non è soltanto una questione di preservazione culturale o ecologica, ma si configura, strategicamente, come un vero e proprio "piano di back-up". In un'epoca caratterizzata da incertezze globali, tra cui le fluttuazioni economiche e le crisi ecologiche, l'idea di affidarsi esclusivamente a razze super produttive, che pur offrendo alti rendimenti sono estremamente delicate e dipendenti da interventi umani intensivi, potrebbe rivelarsi a lungo termine una strategia rischiosa. L'importanza di preservare tali razze diventa ancora più evidente in un mondo globalizzato, dove la diffusione di pandemie e altre crisi sanitarie può essere accelerata proprio dalla mancanza di diversità genetica.

Un esemplare della razza suina Mora romagnola

Un caso diverso può essere quello di alcune razze di cani. Nel libro tu ricordi che alcune razze di cani a muso corto hanno problemi di respirazione. Di recente un articolo del “Guardian” ha riferito un appello (peraltro non nuovo) a non scegliere cani con questa caratteristica per contribuire a una riduzione dell'allevamento e commercio. Cosa ne pensi?

Qui nel Regno Unito da alcuni anni noi veterinari sosteniamo  intense campagne di sensibilizzazione.
I problemi di salute di queste razze a muso corto sono molti. Innegabili i problemi di respirazione, poiché hanno una ridondanza di tessuti molli mentre il cranio è piccolo. Quindi abbiamo palato molle lungo, narici strette, tutto ingombra il passaggio d’aria. I cani quando devono disperdere calore, a differenza nostra che sudiamo, ansimano. Immagina uno di questi animali nello sforzo immenso che fa per ansimare,  finisce invece per produrre più calore. Quindi vedo spesso questo genere di animali in emergenza, vuoi per colpi di calore estivi, vuoi per polmonite ab ingestis. Poi ci sono le ulcere corneali, perché hanno gli occhi sporgenti. Le dermatiti tra le pieghe della pelle. Poi ci sono problemi ortopedici, spinali. Insomma, sono cani fatti male.
Esiste tuttavia qualcosa di più profondo che si riflette nelle forme e nell'estetico: le caratteristiche neoteniche del brachicefalo (ovvero quelle che ricordano l'infante umano) stimolano in noi il desiderio di proteggere, il Nobel ed etologo Konrad Lorenz scriveva che “gli esseri umani provano un particolare affetto per animali dagli aspetti infantili: occhi grossi e tondi, un piccolo viso rispetto al cranio grande, la mascella poco sviluppata”. In questo contesto, ho dedicato un intero capitolo ai cani brachicefalici, iniziando dal profondo affetto che i loro proprietari provano per loro, per poi passare ad un'analisi più critica basata sulle mie conoscenze cliniche veterinarie.
Nel Regno Unito il fenomeno dei cani cosiddetti brachicefali (a muso corto) ha avuto un calo sensibile nell’ultimo anno. Penso dunque che stiamo andando nella giusta direzione, e che bisogna continuare a sensibilizzare. In futuro si potrebbe considerare l'eliminazione di tali razze, ma forse è una soluzione troppo radicale. Forse un’altra strategia più equilibrata potrebbe essere quella di spingere per una maggiore revisione degli standard di razza, promuovendo individui sani con forme anatomiche funzionali, combattendo seriamente il fenomeno del “backyard breeding” ovvero quello degli allevatori illegali, che vendono i cuccioli senza pedigree, e quindi non sono sottoposti ad alcun tipo di controllo.

Giulia in abiti da lavoro.

Un tema che accende molti animi: la sperimentazione animale.

Nel mio libro esploro un ambito piuttosto atipico della sperimentazione animale, che include studi su bombi, api, pulcini e pesci arcieri e zebrati. Il laboratorio del professor Vallortigara, dove ho avuto l'opportunità di osservare queste ricerche, si dedica principalmente allo studio della mente animale. In particolare, una delle linee di indagine si concentra su quello che potrebbe essere considerato l'a priori kantiano nel contesto cognitivo degli animali: strutture preesistenti che regolano il processo cognitivo. Questo suggerisce che la mente, sia animale che umana, non è una tabula rasa alla nascita; piuttosto, l'apprendimento tramite esperienza avviene solo perché il sistema nervoso è già predisposto con strutture che lo facilitano.  Il libro affronta anche il classico tema di cosa sia un modello scientifico e  le normative rigorose che regolano la sperimentazione animale, riflettendo su come lo statuto morale degli animali possa variare notevolmente a seconda del contesto. Per esempio, se i ricercatori tenessero ipoteticamente un pesce arciere come semplice animale ornamentale in una boccia di vetro spoglia, potrebbero portare avanti  le loro osservazioni senza particolari intralci, in maniera molto simile a quello che faceva Lorenz. Tuttavia, la situazione cambia drasticamente quando questi stessi pesci sono utilizzati in esperimenti comportamentali all’interno di un laboratorio. In questi casi, la legislazione richiede che i ricercatori specifichino il "livello di sofferenza" inflitto agli animali, con "lieve" come limite inferiore, comunemente associato al dolore di una puntura di ago. Questo solleva questioni complesse: come valutare la sofferenza di un animale che non viene neppure toccato? Esiste dunque una discrepanza notevole nel modo in cui gli animali sono percepiti e trattati in base alla categoria a cui appartengono.
La normativa italiana si basa anche una concezione profondamente sbagliata quando parla di “sviluppo neurologico superiore o inferiore” è più corretto dire che i cervelli si sono sviluppati in maniera differente a seconda delle possibilità, e che tutti si sono ugualmente evoluti.

Un altro tema che ti è valso qualche flame: gli animali nei circhi. Qual è la tua valutazione sulla situazione degli animali già presenti nei circhi e sull'opportunità o meno di proseguire ad averli?

In merito alla questione degli animali nei circhi, la posizione che sostengo è fermamente ancorata a un approccio pragmatico e basato su evidenze. Occorre riconoscere che gli animali cresciuti all'interno dei circhi si trovano in una situazione particolare, in cui la loro ricollocazione potrebbe non essere la soluzione ottimale.  Sul fronte scientifico, è essenziale richiamare l'attenzione sulla necessità di studi non compromessi da interessi esterni. Le decisioni sul futuro degli animali dei circhi devono basarsi su ricerche sul benessere degli animali condotte con integrità, evitando quei conflitti che hanno in passato portato a risultati di dubbia autenticità, come emerso su Witness Directory (An expert witness on foxhunting and animal welfare accused of “misrepresenting science” - 2018, 31 agosto) e su “The Telegraph” (Foxhunting prosecution professor “misrepresented science” - 2018, 11 agosto) e in Twisting the science to ban animals with circuses, in “Journal of the Elephant Managers Association”, 29(2), pp. 65-67 di Ted Friend. Si parla del prof. Stephen Harris, le cui review sui circhi sono state criticate dagli scienziati citati nella stessa review che hanno condotto gli studi di campo nei circhi.  Nonostante questo, le review di Harris sono ancora impiegate per portare avanti il divieto degli animali dei circhi, ignorando quello che dicono le ricerche di campo.
Sulla base delle review di Harris, la Federazione dei Veterinari Europei (FVE) raccomandava l’eutanasia agli animali del circo che non potessero essere riallocati nei santuari e nei centri di
recupero (NB: non ci sono review sul welfare animale che valutano queste ultime strutture).

L'occhio dell'elefantessa Buba (citata nel libro).

Nel libro fai riferimenti non solo alla letteratura scientifica, ma citi anche altre opere. Quali romanzi con animali consigli?

Come romanzi puri di animali suggerisco il classico “Creature grandi e piccole” di James Herriot e “ lo zoo di Roma” di Pascal Janovjak, che seppure sia un romanzo ha degli elementi molto accurati dal punto di vista storico. Ma consiglio anche alcuni saggi che tengono un tono abbastanza narrativo,  che mi son piaciuti molto, come “Ascesa e Caduta dei dinosauri” di Stephen L. Brusatte e “Darwin va in città: Come la giungla urbana influenza l'evoluzione” di Menno Schilthuizen, parlano esperti che navigano con passione nel proprio campo. Poi abbiamo alcuni libri difficili da catalogare, un mix di biografie/autobiografie e saggi come  “I pesci non esistono” di Lulu Miller, che traccia un parallelismo tra la sua vita complicata e la tassonomia, e poi “L'arte di collezionare mosche” di Fredrik Sjöberg, che è pure divertente, un entomologo che colleziona sirfidi e parla di Malaise, che ha inventato la famosa trappola per catturare insetti. Infine abbiamo una biografia “La signora dello zoo di Varsavia” di Diane Ackerman di cui mi ha stupito, oltre che la capacità narrativa, la sensibilità della scrittrice nei confronti degli animali e la fine descrizione dei loro comportamenti, tanto che mi sembrava di essere tornata a visitare il circo.

Qual è il tuo animale preferito?

I gatti, per la personalità e la loro intrinseca eleganza, i capibara per la natura tranquilla e socievole.

 Petteri, gatto di Giulia.

Grazie a Giulia per l'intervista (e per le immagini)!

lunedì 1 aprile 2024

Un nuovo materiale

Un nuovo materiale chiamato "alicio" migliorerà nettamente le prestazioni dei computer. Lo assicurano gli scienziati del Carpa (Center for Advanced Research in Physics and Astrophysics) di Fishburn (Regno Unito) che lo hanno messo alla prova ottenendo risultati eccezionali. Il merito va alla ricercatrice italiana Alice Lucci. La scoperta è legata al suo nome, in senso letterale. Spiega la giovane studiosa: "Mi chiamo Alice e, per scherzo, pensavo che se avessi scoperto o mi avessero dedicato un materiale, si sarebbe potuto chiamare "alicio". Il nome "alicio" mi ha fatto venire in mente alluminio e silicio". Alice ha quindi provato a mettere in pratica l'idea nata per scherzo aggiungendo alluminio a un chip in silicio, usando come aggregante l'ittiocolla che aveva in cucina. Il giorno seguente ha portato il suo prototipo al Carpa e sin dalle prime sperimentazioni si sono viste le potenzialità del nuovo modello di chip. "Va veloce come un pesce nell'acqua!", ha esclamato sbalordito uno degli scienziati del centro.


 

mercoledì 20 marzo 2024

Mo me lo segno

Una tizia dice delle assurdità sui vaccini e le dico che sono cose inventate, senza alcun rapporto con la realtà. Lei allora pronostica la mia morte imminente:

Me lo segno. Così tra qualche mese potrò semntire la sua previsione informandovi che sono ancora vivo (almeno spero e comunque se non dovessi più esserci di certo non sarà colpa dei vaccini).


giovedì 1 febbraio 2024

Gente che parla coi bot

Tra i vari contenuti che Facebook mi ha proposto c'è la pagina in cui una ragazza di nome Michelle Comi propone brevi sketch nei quali interpreta la parte di una farmacista avvenente (la "Dottoressa Comi") con qualche battuta un po' "vietata ai minori" (ma c'è anche una presa in giro ai metodi non delicatissimi dei chiropratici).

Come accade talora nelle pagine e nei gruppi di Facebook, un giorno nella pagina della Dottoressa Comi si è intrufolato un bot che in un italiano claudicante e privo di punteggiatura risponde a tutti i commenti invitandone gli autori ad aggiungerlo ai contatti o a contattarlo con Messenger.

Orazio scrive un commento chiedendo alla protagonista degli sketch di mandargli "la posizione". Il bot risponde anche a lui con la sua frasetta preconfezionata. L'Orazio, invece di accorgersi dell'ovvio (ovvero che si tratta di un bot), pensa che sia la "dottoressa" a rispondergli e a volerlo contattare, scrive un "molto bene" accompagnato con cuore e cuoricini e poi comunica "dottoressa ti ho mandato il messaggio".

 

Ma l'Orazio non è solo. Anche l'Alessandro, quando vede il commento del bot sotto il suo non troppo raffinato post, assicura di aver "fatto": "ti ho scritto su messanger" (sbaglia pure a scrivere "Messenger", ma non importa: i bot non ci fanno caso).

 


PS: Ho anonimizzato anche il bot nel caso, per quanto poco probabile, che non sia un nome finto creato per il bot, ma un profilo carpito.


sabato 6 gennaio 2024

E pluribus unum

Tre anni fa (6 gennaio 2021) ci fu l'assalto al Campidoglio da parte di facinorosi fan di Donald Trump. Tra questi c'era Jake Angeli, lo "sciamano di QAnon", poi condannato a 41 mesi di prigione. Vedendo questo tizio con il suo copricapo con le corna sotto il motto nazionale statunitense "E pluribus unum" ("da molti uno solo") avevo pensato che potesse ben adattarsi anche ai neuroni del tizio.



martedì 2 gennaio 2024

La bella e la bolla

In genere scrivo un commento solo a due tipi di post pubblicitari di Facebook. Il primo tipo è quello dei post che propongono robe fuffose (tipo "corsi olistici", naturopatia e simile robaccia), ai quali talora scrivo un commento per canzonarli.

Il secondo tipo è quello dei post che sono accompagnati da un'immagine o un video in cui c'è una ragazza carina e in questi casi, con bonario spirito burlone, chiedo il nome della ragazza invece che sul prodotto. Ovviamente agli inserzionisti interessa più vendere il prodotto che dare informazioni sulla ragazza che compare nella loro pubblicità e quindi non è che mi aspetto che stiano al gioco e mi rispondano... e infatti quasi sempre mi ignorano. :D

Dico "quasi sempre" perché oggi, invece, ho avuto una risposta! Dato che Amy, di Flavour Blaster, è stata gentile nel rispondermi, ricambio la cortesia citandola nel blog.

Si trattava di un post per Flavour Blaster che, se ho capito giusto, è uno strumento per fare delle bolle simili a una grossa bolla di sapone ma che sono fatte con un liquido commestibile e contengono un gas aromatico. Il post era accompagnato da tre foto e da un video in cui c'era una ragazza molto carina.


Ho chiesto allora se potevano dirmi il nome della ragazza, ma, come dicevo, era una domanda fatta scherzosamente e non è che mi aspettassi di ricevere una risposta. Invece, con grande cortesia, Amy mi ha dato il nome della ragazza, Olya Sabanina (Olya è un diminutivo/vezzeggiativo di Olga) e il link al suo Instagram.

 

Ho quindi scoperto che Olya Sabanina, russa, contraria alla guerra in Ucraina (sul suo Instagram c'è il tag nowarinukraine), residente a New York, è una "barista giocoliera" che partecipa anche a competizioni. Potete notare la sua abilità per esempio in questo video.

Grazie a Amy di Flavour Blaster per la simpatica cortesia con cui ha risposto e complimenti a Olya.


giovedì 6 luglio 2023

Le Auténticas Jaguares vincono il campionato primaverile 2023 della LFM

Le Auténticas Jaguares di Coacalco sono le campionesse del torneo primaverile del 2023 della LFM (Lingerie Football de México), un campionato messicano di football americano femminile in bikini. Nella finale, giocata in casa il 2 luglio, le Auténticas Jaguares hanno battuto le Red Fury di Città del Messico per 34-20.

Le Auténticas Jaguares (dalla loro pagina Facebook)

Le precedenti quattro edizioni del torneo (le prime due, del 2019 e del 2021, con il nome Torneo Independence Football Lingerie, e le altre, della primavera e dell'autunno del 2022, con l'attuale nome) erano state vinte dalle Queens on Fire di Città del Messico che non hanno preso parte al campionato primaverile del 2023.

Squadre partecipanti

Angeles Guerreras (Puebla)
Auténticas Jaguares (Coacalco)
Charms (Città del Messico)
the Clowns (Puebla)
Death Army (Puebla)
Pats Rojo (Città del Messico)
Predators (Puebla)
Red Fury (Città del Messico)
Vietnamitas (Città del Messico)

Il link sul nome porta alla pagina Facebook della squadra.

Le partite

1a giornata
7.5.2023
Angeles Guerreras – Pats Rojo 0-12 (MVP: Emily Aparicio)
Vietnamitas – Predators 20-0 (MVP: María Luna)
Red Fury – Death Army 41-0 (MVP: Pilar Rodríguez)

2a giornata
13.5.2023
the Clowns – Predators 0-32 (MVP: Sabine Muths)
Pats Rojo – Auténticas Jaguares 10-45 (MVP: Daniela Torrijos)
14.5.2023
Angeles Guerreras – Charms 29-0 (MVP: María Delgado)
Red Fury – Vietnamitas 30-14 (MVP: Casandra Morales)

3a giornata
20.5.2023
Predators – Auténtica Jaguares 0-43 (MVP: Giovanna Ramírez)
Charms – the Clowns 47-0 (MVP: Nicole Pedraza, Nirvana Elizarraray e Nicole Medina)
21.5
Red Fury – Angeles Guerreras 37-12 (MVP: Karla Navarrete)
Pats Rojo – Death Army 18-19 (MVP: Paola Rodríguez)

4a giornata
26.5.2023
the Clowns – Death Army 0-49 (MVP: Jessica Ortiz)
28.5.2023
Charms – Predators 14-12 (MVP: Silvia Sandoval, Dulce García)
Vietnamitas – Pats Rojo 8-26 (MVP: Stephany Arias)
Auténticas Jaguares – Red Fury 6-6 (MVP: per le Auténticas Jaguares Montserrat Fuentes, per le Red Fury la linea difensiva Brenda Cesar, Silvia García, Georgina Patiño, Karen Loza, Casandra Morales)

5a giornata
3.6.2023
Auténticas Jaguares – Charms 51-8 (MVP: Giovanna Ramírez)
Predators – Angeles Guerreras 0-30 (MVP: María Delgado)
4.6.2023
Red Fury – The Clowns 49-0 (MVP: Sarahí López)
Death Army – Vietnamitas 34-8 (MVP: Ariadne López)

6a giornata
9.6.2023
The Clowns – Angeles Guerreras 0-45 (MVP: Gloria Hernández, Alejandra Cote e Gabriela Luna)
11.6.2023
Death Army – Predators 43-0 (MVP: Karla Juárez)
Charms – Pats Rojo 0-42 (MVP: Laura Villagrán e Itzel Hernández)
Vietnamitas – Auténticas Jaguares 0-49 (MVP: Cynthia Aguayo, Jacqueline Cuadras e Victoria Corona)

7a giornata
17.6.2023
Auténticas Jaguares – The Clowns 21-0 (per rinuncia)
18.6.2023
Death Army – Charms 35-6 (MVP: Mariel Rodríguez, Liliana Sánchez, Carla Machuca, Zyanya Torices e Valentina Cerrillo)
Pats Rojo – Red Fury 12-40 (MVP: Pilar Rodríguez)
Angeles Guerreras – Vietnamitas 21-0 (per rinuncia)


Classifica della regular season

1. Auténticas Jaguares 11 (5-0 + 1 pari, 215-24)
2. Red Fury 11 (5-0 + 1 pari, 203-44)
3. Death Army 10 (5-1, 180-73)
4. Angeles Guerreras 8 (4-2, 137-49)
5. Pats Rojo 6 (3-3, 120-112)
6. Charms 4 (2-4, 75-169)
7. Vietnamitas 2 (1-5, 50-160)
8. Predators 2 (1-5, 44-150)
9. The Clowns 0 (0-6, 0-243)

Dopo il nome della squadra sono indicati i punti (2 per la vittoria, 1 per il pareggio) e, tra parentesi, vittorie-sconfitte (ed eventuali pareggi) e punti segnati-punti subiti.

Statistiche individuali

Passaggi completati: Daniela Torrijos (Auténticas Jaguares) 29
Ricezioni: Paola Martínez (Auténticas Jaguares) 11
Touchdown: Sarahí López (Red Fury) 17
Punti totali: Sarahí López (Red Fury) 117
Corse: María Delgado (Angeles Guerreras) 71
Intercettazioni: Karla Juárez (Death Army) 5
Sack: Brenda César (Red Fury) 6

Semifinali

25.6.2023, Campo Tres Ríos, Coacalco
Auténticas Jaguares – Angeles Guerreras 32-2
MVP: Giovanna Ramírez, Karla Romero e Nefte Fuentes

25.6.2023, Deportivo Moctezuma, Città del Messico
Red Fury – Death Army 34-26
MVP: Sarahí López

Finale

2.7.2023, Campos Premiere Zama, Coacalco
Auténticas Jaguares – Red Fury 34-20